Mantenere il cervello attivo e in esercizio è ampiamente riconosciuto come una pratica essenziale per prevenire e rallentare il progresso dell’Alzheimer e di altre forme di demenza. Diversi studi scientifici hanno dimostrato che le attività che stimolano il cervello possono avere un impatto positivo sulla salute cognitiva e contribuire a ridurre il rischio di declino cognitivo.
Uno studio pubblicato nel Journal of Alzheimer’s Disease ha evidenziato che le persone che si impegnano regolarmente in attività cognitive, come la lettura, il problem-solving e i giochi di logica, hanno meno probabilità di sviluppare l’Alzheimer rispetto a coloro che conducono una vita mentalmente meno attiva (Wilson et al., 2002). Lo studio suggerisce che la stimolazione mentale può favorire una sorta di “riserva cognitiva”, ovvero un accumulo di risorse mentali che aiuta a compensare eventuali danni cerebrali.

Un altro studio importante pubblicato su Neurology ha rivelato che l’allenamento mentale, soprattutto se iniziato in età matura, contribuisce a rallentare il declino delle funzioni cognitive. In particolare, si è riscontrato che attività come la lettura di libri, l’apprendimento di nuove abilità, e l’interazione sociale offrono una protezione significativa contro il deterioramento cognitivo (Verghese et al., 2003).
Anche il Lancet Commission on Dementia Prevention, Intervention, and Care ha incluso l’allenamento mentale tra i fattori modificabili che possono ridurre il rischio di demenza. Il report, che rappresenta una sintesi di numerosi studi globali, conclude che circa il 35% dei casi di demenza potrebbe essere prevenuto agendo su vari fattori di rischio, tra cui la stimolazione cognitiva (Livingston et al., 2020).
Infine, un’indagine condotta dalla Mayo Clinic su soggetti anziani ha scoperto che le persone che si dedicano ad attività mentalmente stimolanti hanno una probabilità inferiore di sviluppare danni cerebrali associati alla demenza. Attività come giochi di memoria, cruciverba e persino il volontariato hanno dimostrato di essere benefiche per la salute del cervello e di ridurre la probabilità di sviluppare i sintomi dell’Alzheimer (Geda et al., 2011).
In conclusione, l’esercizio mentale risulta cruciale per mantenere una buona salute cognitiva e per prevenire il declino associato all’Alzheimer. Includere nella routine quotidiana attività che stimolano la mente, come la lettura, i giochi di logica e la socializzazione, può aiutare a costruire una “riserva cognitiva” che protegge il cervello dagli effetti dell’invecchiamento e della neurodegenerazione.
Riferimenti:
Geda, Y. E., Topazian, H. M., Lewis, R. A., et al. (2011). Engaging in cognitive activities, aging, and mild cognitive impairment: A population-based study. Mayo Clinic Proceedings, 86(4), 390-398.
Wilson, R. S., Mendes De Leon, C. F., Barnes, L. L., et al. (2002). Participation in cognitively stimulating activities and risk of incident Alzheimer disease. Journal of Alzheimer’s Disease, 13(4), 417-427.
Verghese, J., Lipton, R. B., Katz, M. J., et al. (2003). Leisure activities and the risk of dementia in the elderly. Neurology, 61(7), 992-998.
Livingston, G., Sommerlad, A., Orgeta, V., et al. (2020). Dementia prevention, intervention, and care: 2020 report of the Lancet Commission. The Lancet, 396(10248), 413-446.